La Nuova Zelanda implementerà il quadro fiscale sulle criptovalute dalla primavera del 2026
CASP in Nuova Zelanda dovranno iniziare a comunicare alle autorità fiscali le informazioni sui propri clienti, nell'ambito degli sforzi per reprimere l'evasione fiscale e l'uso delle criptovalute
Da aprile 2026, i CASP in Nuova Zelanda dovranno iniziare a comunicare alle autorità fiscali le informazioni sui propri clienti, nell'ambito degli sforzi per reprimere l'evasione fiscale e l'uso delle criptovalute.
Secondo un documento politico pubblicato dall'Inland Revenue Department della Nuova Zelanda il 26 agosto, il paese prevede di implementare da aprile 2026 le linee guida per la rendicontazione fiscale delle criptovalute stabilite dall'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) nel 2022. Trasponendo il Crypto-Asset Reporting Framework (CARF) dell'OCSE nel Tax Administration Act (TAA) del paese, la Nuova Zelanda si allineerà agli standard internazionali volti a rendere più difficile per gli evasori fiscali nascondere il proprio denaro alle autorità fiscali utilizzando le criptovalute.
In base alle modifiche pianificate, dal 1° aprile 2026 i CASP dovranno raccogliere e segnalare informazioni sugli utenti di criptovalute e sulle loro transazioni, come le loro informazioni personali e i dati crittografici aggregati relativi alle transazioni crypto-to-crypto, alle transazioni crypto-to-fiat e ai trasferimenti verso i wallet di criptovalute. I dati consentiranno all'Inland Revenue di identificare potenziali evasioni fiscali da parte dei neozelandesi, nonché di condividere informazioni con controparti straniere in merito alle attività su individui non residenti in Nuova Zelanda.
I CASP avranno tempo fino al 30 giugno 2027 per comunicare i dati rilevanti all'Inland Revenue.